Molti degli apparecchi che usiamo ogni giorno sfruttano per il loro funzionamento delle batterie o pile: che fine fanno una volta esauste?
Sotto il generico nome “batterie” rientrano una grossa varietà di dispositivi che usano diversi materiali e processi per generare corrente elettrica. Le più comuni però sono le pile alcaline che vennero inventate negli anni ’50 da Lewis Urry.
Tutte le pile sfruttano le reazioni chimiche dette ossidoriduzioni, in cui le sostanze si scambiano elettroni generando una corrente elettrica. Quando le reazioni si fermano, a quel punto la pila è scarica.
È proprio questo il momento in cui cominciamo a sbattere energicamente il telecomando sperando in una miracolosa ripresa finché non gettiamo la spugna, togliamo le batterie dal dispositivo e andiamo a buttarle.
In quale cestino buttiamo le batterie esauste?
Le batterie sono dei rifiuti “speciali” e come tali vanno portati nei centri di raccolta (isole ecologiche) e NON gettate nel cassonetto dell’indifferenziata. Al perché al loro interno contengono prodotti chimici che devono essere trattati opportunamente. I cittadini gettano qualunque tipo di batterie nei siti adibiti e sta poi al centro il compito di smistarle sulle differenze chimiche di ognuna.
Le pile alcaline possono essere sottoposte a due tipi di processi: idrometallurgico e pirometallurgico.
In entrambi i casi le pile vengono macinate, dopodiché nel primo caso si fanno lavaggi con acqua e con diversi acidi, mentre nel secondo si tratta il tutto in forni ad alte temperature.
I residui di questi trattamenti vengono recuperati e riusati o per produrre nuove batterie o gli scarti di ferro, manganese e diverse scorie vengono usati nelle costruzioni delle strade.
Ad ogni modo i processi di smaltimento delle pile alcaline sono tra quelli che riescono meglio nell’intento dello “zero waste”.
Andare a differenziare e gettare negli appositi spazi le batterie alcaline è fondamentale, sia per non creare un inquinamento da metalli ma anche per evitare l’accumulo di rifiuti che possono essere riutilizzati e aiutare così il nostro pianeta a tornare bellissimo e pulito.
*** Articolo scritto in collaborazione con Azzurra Di Paolo, del fantastico Team di ThisIsWow! ***