Cosa vogliono dire slow fashion e fast fashion? Cos’hanno a che fare con la moda ecosostenibile?
Avrai sicuramente sentito parlare molte volte di “moda ecosostenibile”, ma quante volte ti sei imbattuto in una discussione su Slow fashion e fast fashion?
Partiamo innanzitutto dal cercare di definire gli ultimi 2 termini:
- fast fashion rappresenta tutte quelle collezioni di moda vendute a prezzi tendenzialmente contenuti cosi da incentivare gli acquisti frenetici e i rinnovamenti velocissimi delle collezioni stesse.
- slow fashion indica una “moda lenta” attenta alla ecosostenibilità dei tessuti e dell’intera filiera. Ciò comporta controlli periodici su tutte le componenti, un prezzo mediamente più alto e una sostituzione delle collezioni, per l’appunto, più lenta.
Sostenibile, ecosostenibile e etica. In che modo tutto questo diventa moda e come ci si può avvicinare ad una moda più lenta?
A differenza di slow fashion e fast fashion, moda ecosostenibile è un termine che, insieme a sostenibile ed etico, leggi ormai ogni giorno in qualsiasi ambito ti trovi a discutere.
Moda sostenibile, ecosostenibile ed etica.
Queste tre definizioni vengono spesso utilizzate in maniera inopportuna perché molto simili, tuttavia una differenza esiste:
- La moda sostenibile mira a instaurare un rapporto armonioso sia con l’ambiente che con le persone.
- quella ecosostenibile con l’ambiente.
- quella etica con le persone.
E’ evidente che la sensibilità verso queste tematiche stia cambiando, in positivo, e che ci sia una forte spinta agli acquisti consapevoli.
Alcuni grandi marchi cercano di incrociare la domanda di chi è più sensibile a questi temi creando linee o specifici prodotti in grado di soddisfare i criteri di ecosostenibilità o eticità, senza però convertire tutta la produzione.
Nello specifico l’azienda in questione non è né etica né sostenibile (slow fashion); semplicemente mantiene il proprio standard produttivo (fast fashion) cercando di implementare la gamma con un singolo articolo etico, sostenibile o biologico per incontrare la domanda specifica. Proprio quest’ultima casistica (commercializzare un prodotto vendendolo come più “green” o più “sostenibile” di quanto lo sia realmente) è diventata la più frequente pratica di marketing ed è nota con il nome di “greenwashing”.
Questo potrebbe anche rendere la singola t-shirt ecosostenibile ma non tutta l’azienda e la sua filiera produttiva.
Ti sei mai chiesto se i tuoi acquisti sono ecosostenibili? Rientrano nella categoria Slow o fast fashion?
Per rispondere a questa domanda è fondamentale partire da un presupposto: per ora l’ ecosostenibilità o, per meglio dire, la filiera slow fashion non è compatibile con la frenesia del mercato e con la velocità di cambiamento che impongono i grandi brand e il ritmo di vita a cui siamo abituati.
Quello che trovi tendenzialmente nei centri commerciali è frutto di una produzione incontrollata, veloce, priva di standard qualitativi ed etici. L’importante, nel mercato moderno, è produrre, produrre velocemente e a basso costo.
E’ altresì evidente che porre l’attenzione su una filiera interamente sostenibile richiede uno sforzo da parte del consumatore e trasparenza da parte del venditore. E’ fondamentale, in determinate circostanze, “rallentare”.
Ma rallentare cosa? Noi stessi!
E’ fondamentale rallentare i nostri processi decisionali e gli impulsi all’acquisto proposti dalle grande catene.
Come è possibile riconoscere capi e abbigliamento che appartengono alla filiera dello Slow fashion?
Esistono certificazioni molto importanti come quelle descritte qui che hanno lo scopo di rendere trasparente l’intero percorso produttivo dei capi che acquistiamo:
- il materiale di cui è composto il capo
- la produzione all’interno delle fabbriche
- le condizioni lavorative e di salute dei lavoratori all’interno delle fabbriche e della catena produttiva.
L’attenzione verso questi 3 punti posso riassumerli come i pilastri dello Slow fashion.
Una moda ecosostenibile è strettamente connessa al rispetto di questi 3 punti.
Sono la strada da seguire per evitare di ricadere nel fast fashion incontrollato.
Conclusioni
Viviamo immersi nella frenesia del fast fashion ma ci troviamo nel bel mezzo di una possibile transizione allo slow fashion.
E’ uno sforzo che spetta a ciascun consumatore.
Sei proprio tu a scegliere e sei tu a definire le linee guida delle prossime produzioni. Non è una responsabilità “degli altri”.
Ti consiglio il blog di “progetto impatto zero” se vuoi approfondire il tema, a questo link.
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